L'impresa (e gli eroi che la fecero)

Eccomi qui, come promesso, con il resoconto della bellissima avventura di domenica. Avventura perché il mercatino è stato solo l'atto finale di una storia durata almeno un mese e mezzo di duro lavoro!
L'alba del 20 dicembre mi ha trovata gia all'opera visto che dal giorno prima avevo proprio rinunciato a toccare il letto, sommersa com'ero da gancetti, nastri, perline e fili. Per le 8:00 ero a congelare davanti all'ingresso (un'ora prima del necessario visto che nel trambusto avevo anche dimenticato l'orario...), carica di bagagli come per un trasloco in miniatura. Sono riuscita ad avere il mio posticino in sala alle 10:00 e, qui, dopo vari problemi tecnici con le luci, la lampada che non collaborava e la lunghissima opera di esposizione certosina di tutti i miei oggettini, è successo ciò che mi ha svegliato definitivamente dal torpore dovuto alla privazione di sonno: una ragazza mi ha chiesto bussandomi sulla spalla se potevo spostarmi un pò perché voleva vedere il banchetto. Da quel momento in poi, tutto è stato velocissimo, emozionantissimo e affollatissimo! Il mio banchetto è stato osservato, tastato, apprezzato da una miriade di persone.
Io non ci ho creduto finché non l'ho visto coi miei occhi: tutto andava a gonfie vele! E di questo devo ringraziare tutte le persone che sono passate, che mi hanno detto qualcosa di gentile anche senza comprare, che hanno aspettato pazientemente mentre calcolavo con enorme difficoltà i resti, e che neanche davanti alle mie iniziali goffaggini hanno perso il loro sorriso così incoraggiante! GRAZIE!!
Ringraziamenti aggiuntivi e stradovuti vanno alla mia mamma che mi ha aiutato dall'inizio alla fine e mi è stata accanto proprio per tutto il tempo (tranne di notte perché lei un po ha dormito al contrario di me!)
E ora le foto (di pessima qualità, a causa della scarsa illuminazione e della la fotografa non esattamente provetta)!